lunedì 19 dicembre 2022 ore 15:00 (UTC +01:00)
James Rosenquist, (1933 - 2017) MANIFESTO PER LA GALERIE ILEANA SONNABEND DI...
James Rosenquist, (1933 - 2017)
MANIFESTO PER LA GALERIE ILEANA SONNABEND DI PARIGI E PER DOCUMENTA IV DI KASSEL, 1968
1) Collage di pastelli colorati e matita su carta, film, cm 70x47
2) Prova di stampa a colori, cm 70x47
L'autenticita' dell'opera e' stata confermata da Michael Harrigan del James Rosenquist Studio
Provenienza
Galerie Ileana Sonnabend, Parigi
Carlo Giani, Milano
Collezione privata, Milano
Bibliografia
Qui si crea, Fabbri, Milano, 1991, n. 60, voce Poster, ripr.;
Omar Ronda. Super natura, Mazzotta, Milano, 2009, p. 26, ripr.; Lichtenstein e la Pop Art americana, cat. mostra, Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo, 2018 (ed. Silvana), p. 145, ripr.
E' presumibile che l'opera di Rosenquist sia nata come layout di un manifesto per una sua mostra personale alla Galerie Sonnabend di Parigi nell'aprile-maggio 1968 (come si legge nella maquette disegnata e colorata a mano dallo stesso artista in basso a sinistra), che ne sia poi stata cambiata la destinazione utilizzandola per il manifesto di Documenta IV a Kassel dello stesso anno (come ha segnalato Michael Harrigan, curatore dell'Archivio Rosenquist, nel corso di una fitta corrispondenza per email tra marzo e settembre 2013).
Si tratta di un collage eseguito con materiali vari, fra i quali disegni autografi e ritagli di pellicola fotolitografica. L'opera fu acquisita dall'attuale proprietario nei primi anni '80 presso Carlo Giani che era il principale collaboratore di Gabriele Mazzotta fin dalla nascita della sua casa editrice, gestendone in particolare i rapporti con i maggiori esponenti dell'arte americana contemporanea, quali Andy Warhol, Roy Lichtenstein ecc. e producendo i primi volumi a essi dedicati, oltre che opere grafiche. Insieme al lavoro originale lo stesso Giani forni' all''attuale proprietario una prova di stampa a colori dalle medesime dimensioni (destinata forse a una tiratura grafica mai realizzata) che fa parte integrante del lotto ora in asta presso Itineris.
Una probabile interpretazione dell'opera e' quella di un omaggio alla natura, protetta dalla mano dell'uomo contro la violenza delle armi: la scia del proiettile che colpisce e spezza l'albero. Un tema che si ritrova anche in altre immagini antimilitariste di Rosenquist, tra le quali il suo capolavoro, F-111 del 1964-65, l'opera di maggiori dimensioni del MoMA di New York, 26 metri di lunghezza per 3 di altezza, realizzata negli anni della guerra in Vietnam.
L'opera rappresenta dunque un importante documento storico, oltre che estetico, non solo del lavoro di Rosenquist ma della storia dell'arte degli anni '60 e successivi, quando anche altri protagonisti di allora, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Piero Gilardi e vari esponenti dell'Arte Povera, si impegnarono in difesa della natura e della pace nel mondo.